Comunità Energetiche, i nuovi impianti fotovoltaici pronti per la rivoluzione ecologica

10 Febbraio 2022

È appena iniziata una vera e propria rivoluzione che darà un contributo importante alla transizione ecologica, cioè il perseguimento di quel modello produttivo che mette al centro la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Da un paio di anni, grazie a importanti novità normative e a una maggiore sensibilità verso i temi della sostenibilità e del risparmio energetico, anche in Italia ha iniziato a diventare realtà la rivoluzione introdotta dalle comunità energetiche.

Cos’è una comunità energetica

Cosa si intende per comunità energetica? Si tratta di un insieme di cittadini – ma anche aziende o enti pubblici – che producono, distribuiscono e condividono energia pulita e rinnovabile derivante da impianti fotovoltaici. L’obiettivo principale per cui le comunità vengono create è contrastare lo spreco di energia, la condivisione di energia a prezzi più contenuti o che comunque determinino un vantaggio per i partecipanti. A livello di sistema le comunità energetiche contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2.

Entro il 2050 si stima che in Europa 264 milioni di cittadini si uniranno al mercato energetico come prosumer e genereranno circa il 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva delle comunità.

Il prosumer, nell’ambito di una comunità energetica, è l’utente che contribuisce a produrre energia elettrica grazie a un proprio impianto fotovoltaico, consumandone una parte e mettendo la restante in rete a disposizione di privati o aziende che si trovano nelle sue vicinanze. Oppure può anche accumulare l’energia con delle apposite batterie per il fotovoltaico per utilizzarla in un altro momento. Il consumer, invece, è l’utente che non immette energia nel flusso ma la utilizza solamente.

Con la diffusione capillare degli impianti fotovoltaici i prosumer diventeranno sempre di più, facendo crescere anche la possibilità di creare comunità energetiche.

Oggi in Italia le comunità energetiche già esistenti sono una dozzina ma stanno aumentando molto rapidamente e possiamo con certezza affermare che siamo solo all’inizio di un fenomeno esponenziale. Uno studio del Politecnico di Milano stima che entro 5 anni le energy community italiane saranno circa 40mila e coinvolgeranno circa 1,2 milioni di famiglie, 200 mila uffici e 10 mila PMI.

A Bologna esiste una delle comunità energetiche italiane pioniere: il progetto GECO è stato avviato nel 2019 e si concluderà quest’anno. La comunità comprende aree localizzate a nord-est di Bologna, compreso anche il centro agroalimentare Caab. Nella Community verrà installato un sistema fotovoltaico da 200 kW, un sistema di accumulo e un impianto per gestire i rifiuti organici.

Chi può fare parte di una comunità energetica

Entrare a far parte di una comunità energetica è oggi, grazie ai tanti incentivi economici, molto semplice, vantaggioso e alla portata di tutti.

Chiunque, di fatto, può essere membro di una comunità energetica:

  • Gruppo di privati
  • PMI (piccole e medie industrie)
  • Enti territoriali o autorità locali

Se si vuole partecipare alla comunità come prosumer occorre essere proprietari di un’area o di un tetto su cui installare un impianto fotovoltaico. Quindi, per fare l’esempio dei privati cittadini, sono ammessi non solo i proprietari di singole abitazioni autonome ma anche chi possiede un appartamento in un condominio.

Attenzione, però: può partecipare come prosumer a una comunità energetica solo il proprietario di un impianto fotovoltaico che sia stato allacciato alla rete dopo l’1 marzo 2020.

Cosa fare per costituire una comunità energetica

Per mettere insieme una comunità occorre trovare altri autoconsumatori nell’area adiacente il proprio impianto con cui poter condividere l’energia. Questi devono appartenere tutti alla stessa cabina elettrica MT/BT.

I membri delle comunità energetiche devono poi costituirsi, con un contratto di diritto privato, in un soggetto giuridico e autonomo e controllato dagli azionisti/membri che abbia come scopo la condivisione di energia in forma collettiva.

L’impianto fotovoltaico, già installato o ancora da realizzare, deve rispettare i requisiti previsti per l’accesso al servizio contenute nelle regole tecniche del GSE. Infine vanno richiesti gli incentivi allo stesso Gestore dei Servizi Energetici.

La spinta dello Stato verso un cambio epocale

Che cosa ha avviato e sta ora spingendo con gli incentivi economici questa transizione nel nostro Paese? Le comunità energetiche in Italia sono regolate dal Decreto Milleproroghe del 2019, che in particolare nell’articolo 42-bisintroduce la possibilità della loro creazione.

L’articolo stabilisce anche le condizioni che le comunità devono rispettare per la loro formazione.  Tra queste che la Energy community non sia la principale fonte di reddito per i prosumer; che chiunque può partecipare a una comunità, anche chi non ha un impianto fotovoltaico; che la potenza del singolo impianto fotovoltaico sia inferiore ai 200 kW e sia stato attivato dopo l’entrata in vigore del Decreto Milleproroghe (1 marzo 2020).

Il  momento è quindi favorevolissimo per installare un impianto fotovoltaico, in alcuni casi anche a costo praticamente pari a zero, e per entrare poi a far parte di una comunità energetica. Ci sono infatti diverse misure che tutte concorrono verso questo obiettivo: il Superbonus 110%, la detrazione fiscale al 50% e gli incentivi specifici riservati all’autoconsumo energetico collettivo.

Sul portale dedicato del GSE si trovano tutte le informazioni aggiornate, compresi i contributi spettanti.

Gli sconti e gli incentivi che lo Stato mette ora a disposizione per questo obiettivo si spiegano con i minori costi che avrà il GSE se ci saranno tanti produttori di energia che metteranno in rete, condividendola, l’energia non consumata.

La partnership tra Ediltecnica e Soladria

Nelle ultime realizzazioni, Ediltecnica ha installato pannelli e impianti fotovoltaici (sia su edifici condominiali che singole abitazioni autonome). La nostra impresa continuerà a installare gli impianti in tutti i futuri interventi, anche per favorire la partecipazione dei propri clienti a nascenti comunità energetiche.

Uno dei principali partner di Ediltecnica per l’installazione e la consulenza relative al fotovoltaico Ediltecnica è Soladria, azienda che ha sede ad Adria, in provincia di Rovigo. Gli impianti sulla copertura del condominio “Le Terrazze di Sofia” a Ozzano sono stati realizzati da Soladria, così come lo saranno quelli del complesso residenziale “Corte Manin” a Castenaso e dei Giardini del Borgo a Molinella.

I nostri clienti che abbiano un impianto installato di recente possono perciò trovare in Soladria un punto di riferimento per tutte le informazioni e le pratiche necessarie per poter costituire una comunità energetica o entrare a farne parte.

Dal titolare dell’azienda veneta, Nicola Gennari, ci siamo fatti raccontare l’attività di Soladria e come collabora con Ediltecnica.

Nicola Gennari

Soladria è nata nel 2010 e da allora abbiamo installato 2.480 impianti fotovoltaici, 850 sistemi di accumulo di energia e 230 colonnine di ricarica residenziali. Da subito abbiamo creduto nelle grandi potenzialità degli impianti fotovoltaici, convinti che si trattasse di un business duraturo perché è una delle vie maestre per la sostenibilità ambientale – spiega Gennari -. Oggi siamo una realtà consolidata del settore, ci consideriamo degli artigiani evoluti: con 38 dipendenti e 20 collaboratori esterni ci occupiamo di tutto, dalla progettazione all’installazione, dalla consulenza ai servizi post vendita. L’ambito delle comunità energetiche è la sfida di questi giorni, perché stiamo vivendo un momento storico unico in cui possiamo accompagnare, con la nostra competenza, il processo di creazione delle comunità, a partire proprio dai nostri clienti diretti e da quelli delle imprese di cui siamo partner, come appunto Ediltecnica”.

La collaborazione tra Soladria ed Ediltecnica si è avviata con una comune visione: “In Ediltecnica abbiamo trovato la capacità di avere uno sguardo proiettato nel futuro, una caratteristica che pensiamo contraddistingua anche il nostro modo di agire – aggiunge l’amministratore di Soladria–.  Ci piace collaborare con persone genuine come quelle che compongono Ediltecnica. Ci spieghiamo e capiamo molto bene perché penso che usiamo lo stesso linguaggio e la stessa voglia di vincere le sfide, mettendo al primo posto la qualità di ciò che facciamo e la soddisfazione dei nostri clienti”.

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